Big Data e AI: come possono aiutare la formazione?

Il processo di digitalizzazione della didattica è già una realtà quotidiana per milioni di studenti e docenti, con l’avvento di piattaforme online e mobile learning. Tuttavia, ci si interroga sui rischi della Scuola 4.0 e su come le nuove tecnologie possano contribuire a ridurre le disuguaglianze educative. La Fondazione Cariplo, insieme a WeSchool e al Politecnico di Milano, ha presentato una ricerca che affronta questa tematica cruciale, aprendo un dialogo su come plasmare il futuro della scuola.
La Voce degli Esperti
Il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, sottolinea l’importanza dell’analisi dei dati nel plasmare il futuro educativo. Tuttavia, avverte che l’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale richiede una riflessione e una strategia ponderata, al fine di evitare che i più vulnerabili restino indietro. La rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, sottolinea l’impegno dell’istituto nell’innovazione didattica, evidenziando la necessità che i cambiamenti introdotti siano giusti e sostenibili a livello economico, sociale e culturale. Marco De Rossi, AD di WeSchool, mette in luce la correlazione tra l’adozione di metodologie didattiche avanzate e la performance scolastica, sottolineando l’importanza dell’aggiornamento professionale dei docenti per combattere le disuguaglianze. Per la prima volta in Italia, una piattaforma digitale ha condiviso dati anonimizzati di milioni di utenti, coprendo il periodo tra marzo 2019 e agosto 2021. Questi dati raccontano l’esperienza di 1 milione 730 mila utenti attivi su WeSchool, coinvolgendo oltre 16mila scuole, 172mila insegnanti e oltre un milione e mezzo di studenti.
L’Abbandono Scolastico Digitale
La ricerca ha approfondito l’“abbandono scolastico digitale”, rivelando che gli studenti che abbandonano il corso rimangono attivi solo al 25% rispetto ai loro compagni. Oltre il 50% delle classi analizzate presenta almeno uno studente che ha abbandonato il corso, con una classe su quattro che supera il 15% di abbandoni. Le disuguaglianze di accesso alla didattica digitale sembrano correlate alle disparità territoriali presenti nei vari contesti scolastici analizzati nel 2020.
Strategie per il Futuro
La ricerca sottolinea il potenziale delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, nel valutare i percorsi scolastici degli studenti e individuare precocemente quelli a rischio di abbandono. Si evidenzia l’importanza dei contenuti didattici e delle interazioni peer-to-peer, con l’attiva partecipazione degli studenti direttamente correlata alla qualità dei materiali didattici. La didattica digitale offre grandi potenzialità, ma anche rischi significativi. Affinché la digitalizzazione sostenga l’apprendimento e riduca le disuguaglianze, è essenziale estendere l’analisi coinvolgendo altri database, collaborando con enti come Invalsi e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Solo attraverso una visione ampia e collaborativa si potrà garantire un futuro educativo equo e inclusivo.
(Comunicato stampa)