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I nuovi manager: più empatia, meno supervisione

 I nuovi manager: più empatia, meno supervisione

Il mondo del business sta vivendo una trasformazione profonda, e con esso anche il ruolo del manager. In un contesto economico e sociale sempre più complesso, caratterizzato da avanzamenti tecnologici, digitalizzazione e crescente attenzione verso temi come l’ESG (Environmental, Social, and Governance), le competenze richieste ai leader aziendali stanno cambiando radicalmente. Danilo Broggi, manager esperto nel settore, riflette su questa evoluzione in un articolo pubblicato su Linkiesta. Broggi sottolinea che la figura del Ceo (Chief Executive Officer) è stata oggetto di ampio studio e dibattito nel corso degli anni, ma rimane ancora difficile da definire in modo esaustivo. Ciò è dovuto anche alla mutevolezza dei contesti economico-sociali, che amplificano e aggiornano costantemente i requisiti e le competenze richieste per guidare con successo un’azienda. Secondo Broggi, la scelta dei Ceo sta subendo cambiamenti significativi, con un crescente interesse verso i Cfo (Chief Financial Officer) come potenziali candidati Ceo. Questo fenomeno è il risultato del processo di finanziarizzazione che ha caratterizzato il business negli ultimi anni, con un’enfasi sempre maggiore sulle performance finanziarie a breve termine rispetto alla crescita a lungo termine. Inoltre, i Cfo, per la loro natura, entrano spesso in contatto con il Board e gli azionisti principali, aumentando così le loro possibilità di essere considerati per ruoli di leadership.

Le statistiche

Le statistiche confermano questa tendenza: nel corso del 2022, un numero significativo di Cfo è stato promosso a Ceo, raggiungendo un massimo storico. Tuttavia, Broggi mette in guardia sul fatto che la conoscenza approfondita della finanza da parte dei Cfo potrebbe non essere più sufficiente per affrontare le sfide complesse del ruolo di Ceo. Secondo diverse ricerche, la scelta migliore per la leadership aziendale potrebbe spesso essere esterna all’azienda, per sfruttare il potenziale dell’osservatore esterno e del pensiero innovativo. Broggi evidenzia anche come la velocità dell’avanzamento tecnologico e l’importanza della diversità di prospettive culturali e creative stiano ridefinendo il concetto di leadership. In un contesto così dinamico, caratterizzato da continue trasformazioni, diventa essenziale per i manager sviluppare competenze di empatia, collaborazione e adattabilità, piuttosto che limitarsi alla supervisione tradizionale. In conclusione, la figura del manager sta attraversando una fase di profonda evoluzione, in cui l’empatia e la collaborazione assumono sempre più importanza rispetto alla mera supervisione. Il futuro della leadership aziendale sarà caratterizzato da una maggiore apertura al cambiamento e alla diversità, fondamentali per affrontare le sfide di un mondo in continua trasformazione.

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Redazione Corporate Community

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