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Salva Casa: cosa cambia per investitori e proprietari

 Salva Casa: cosa cambia per investitori e proprietari
Il Decreto Salva Casa, approvato dal Governo nel 2024 e in corso di attuazione definitiva, segna una svolta importante per il settore immobiliare italiano. L’obiettivo è ambizioso: semplificare e regolarizzare le piccole difformità edilizie, ridando valore a milioni di immobili bloccati da irregolarità formali o burocratiche. Una riforma che apre nuove opportunità, soprattutto per chi investe nel mattone e per i proprietari che vogliono vendere o ristrutturare.

Cosa prevede il Decreto Salva Casa?

Il decreto si concentra su tolleranze edilizie e difformità minori, con l’intento di sanare situazioni che oggi rendono gli immobili difficilmente commerciabili o finanziabili.
Ecco i punti principali: ampliamento delle tolleranze costruttive: viene aumentata la percentuale di variazione ammessa rispetto al progetto originario, passando dal 2% fino al 5% per edifici con superficie fino a 100 mq.
Sanatoria delle difformità interne: sarà possibile regolarizzare modifiche interne non strutturali (spostamento tramezzi, aperture di porte, ecc.) anche se realizzate senza autorizzazione, purché conformi alle norme urbanistiche e di sicurezza attuali. Snellimento della procedura di sanatoria: viene introdotto un iter semplificato per sanare abusi minori tramite una dichiarazione tecnica asseverata e il pagamento di una sanzione amministrativa proporzionata.
Riapertura della doppia conformità: in alcuni casi sarà possibile sanare opere realizzate senza permesso anche se oggi risultano conformi alle normative vigenti (un grande tema in passato bloccato da vincoli stringenti).

Le novità per gli investitori immobiliari

Per chi opera nel real estate, questo decreto rappresenta una boccata d’ossigeno. Ecco perché:
1. Valorizzazione degli immobili bloccati. Molti immobili sul mercato presentano piccole irregolarità che ne impediscono la vendita, la ristrutturazione o l’accesso a mutui e bonus edilizi. Ora, sarà più semplice sanare queste situazioni, rimettendo in circolo patrimonio immobiliare prima congelato.
2. Meno rischi nelle operazioni di compravendita. Le difformità catastali o urbanistiche spesso rappresentano una spada di Damocle per gli investitori. Il nuovo decreto permette una maggiore chiarezza e possibilità di regolarizzazione, riducendo i rischi legali e amministrativi.
3. Più margine operativo nella ristrutturazione. Con la possibilità di sanare o modificare più facilmente parti interne, le operazioni di frazionamento, riqualificazione e cambio d’uso potranno essere gestite con maggiore agilità, aumentando il potenziale rendimento.

Cosa cambia per i proprietari di casa

Anche i piccoli proprietari potranno beneficiare della riforma:
– Semplificazione per vendere o affittare: molte compravendite si bloccano per “abusi” minori (una finestra spostata, una porta aggiunta). Ora potranno essere regolarizzati senza lungaggini.
– Accesso ai bonus edilizi: un immobile regolarizzato potrà accedere più facilmente a detrazioni e incentivi per lavori di riqualificazione.
– Più serenità e meno burocrazia: chi ha ereditato immobili con difformità potrà finalmente metterli in regola, senza dover affrontare percorsi lunghi e costosi.
Il Decreto Salva Casa rappresenta un cambio di passo importante per il mercato immobiliare italiano. In un Paese in cui oltre il 50% degli immobili presenta irregolarità più o meno gravi, questa norma punta a sbloccare valore, semplificare e riattivare il patrimonio immobiliare. Per gli investitori si aprono nuove occasioni di valorizzazione e margini operativi più ampi. Per i proprietari, la possibilità di sanare e gestire la casa con maggiore libertà e sicurezza.
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Redazione Corporate Community

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