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Ecco come scegliamo chi finanziare: Banco di Credito Azzoaglio SpA

 Ecco come scegliamo chi finanziare: Banco di Credito Azzoaglio SpA

In un panorama finanziario in continua evoluzione, dove la rapidità dei mercati spesso prevale sulla solidità dei fondamentali, Banca Azzoaglio si distingue per una filosofia d’investimento che affonda le radici nella tradizione, ma guarda con determinazione al futuro. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Erica Azzoaglio, presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco di Credito Azzoaglio SpA, per approfondire le strategie e i valori che guidano le scelte di una banca privata di famiglia con una storia secolare.

Prudenza, conoscenza e visione a lungo termine: i pilastri della strategia

Alla domanda sulla strategia d’investimento principale, Erica Azzoaglio risponde con chiarezza, delineando un approccio che si fonda su tre pilastri: “prudenza nella gestione, conoscenza del territorio dove sviluppiamo il business con la nostra clientela e visione di lungo termine”. La natura di banca privata di famiglia permette di privilegiare “investimenti solidi e sostenibili”, frutto di una profonda comprensione delle dinamiche economiche locali e di un rapporto diretto con le imprese. La valutazione del rischio non è lasciata al caso. “Viene gestita con attenzione e con strumenti adeguati”, spiega la Presidente, attraverso un’analisi che va oltre i meri dati economico-finanziari. Si considerano la governance, la reputazione e la resilienza strategica dell’azienda, con un’attenzione imprescindibile alla “diversificazione, liquidabilità degli asset e coerenza con i valori della nostra banca”.

Oltre i numeri: la qualità dell’azienda al centro

Quando si tratta di valutare un’azienda, sia essa quotata o meno, Banca Azzoaglio adotta un approccio olistico. “Oltre agli indicatori economico-finanziari tradizionali”, sottolinea Azzoaglio, “riteniamo fondamentali la qualità della leadership, del management e della complessiva struttura aziendale, gli indirizzi e i piani industriali, la trasparenza informativa e la capacità di comunicazione”. Un ruolo cruciale è rivestito anche dalla “cultura aziendale, soprattutto in termini di sostenibilità, governance e radicamento territoriale”. Per le aziende non quotate, l’attenzione si concentra sulla “solidità del business model e la capacità di generare cassa in modo stabile, anche in contesti di mercato complessi”.

Quotate vs. Non Quotate: una scelta di vocazione

Nonostante l’apertura a entrambe le tipologie di investimento, la storia e la vocazione territoriale di Banca Azzoaglio la spingono a privilegiare il rapporto con le aziende non quotate. “Tendiamo a lavorare soprattutto con aziende non quotate, con cui costruiamo un rapporto diretto e duraturo”, spiega Azzoaglio, evidenziando come la Banca spesso offra anche “una partecipazione consulenziale sulle dinamiche di business”. Il mercato di riferimento, infatti, è caratterizzato da un numero limitato di aziende quotate.
I vantaggi di questa scelta sono evidenti: “il rapporto diretto con l’imprenditore e la sua impresa, cui la Banca contribuisce con competenze e network”. La sfida principale, invece, è legata alla “gestione delle informazioni e delle performance e alla complessità delle dinamiche di governance”. Le aziende quotate, seppur offrano maggiore trasparenza e agilità di ingresso/uscita, sono spesso soggette a “logiche di breve termine che non sempre si allineano con il nostro approccio di lungo periodo”.

Governance, Leadership e Trasparenza: elementi determinanti

La centralità di fattori come governance, leadership e trasparenza è un punto fermo per Banca Azzoaglio. “Sono elementi determinanti nella valutazione della clientela”, afferma Erica Azzoaglio. La decisione di favorire gli investimenti in un’azienda è legata all’instaurarsi di una “relazione di fiducia nel tempo”. Per questo, “una governance solida, una leadership competente e credibile, e un approccio trasparente nella comunicazione sono condizioni necessarie, non accessorie”. Sono proprio questi elementi, prosegue, “a fare la differenza nei momenti di crisi o trasformazione: chi ha una cultura della responsabilità e una visione strategica riesce a proteggere e generare valore anche nelle fasi più complesse”.

Un ruolo attivo e consulenziale

Infine, per quanto riguarda il ruolo attivo nella gestione delle aziende, Erica Azzoaglio chiarisce la posizione della Banca: “Nel caso di investimenti gestiti da aziende non quotate o investimenti di medio-lungo termine, ci interessa avere un ruolo attivo o quanto meno influente, soprattutto in ambito strategico, nella definizione dei canali finanziari e nello sviluppo delle relazioni”. Tuttavia, è importante sottolineare che “non siamo soliti investire direttamente nelle aziende non quotate per cui il nostro ruolo si esplicita in un ruolo attivo e consulenziale”, consolidando l’immagine di Banca Azzoaglio come partner affidabile e strategico per il tessuto imprenditoriale locale.

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Redazione Corporate Community

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