Ecco come scegliamo dove investire: Andrea Filippetti

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In un ecosistema italiano di startup in continua evoluzione, ma ancora ad alto rischio, emerge la figura del Business Angel come catalizzatore di innovazione. Abbiamo avuto il piacere di dialogare con il Dott. Andrea Filippetti, investitore e fondatore della società di investimenti GDV CAPITAL, per approfondire le dinamiche e le strategie che guidano i suoi investimenti in fase iniziale.
Investire Early-Stage: Rischio Alto, Selezione Rigorosa e Diversificazione Cruciale
Andrea Filippetti si concentra sugli investimenti Early Stage, in particolare nelle fasi Pre-seed e Seed, con un focus ben definito su settori ad alto potenziale come Fintech, TravelTech, SporTech, PropTech e Luxury Tech. Un approccio che, come ammette, comporta un rischio notevole. “Ricerche indicano che in Italia il 92% delle startup non completa il progetto,” spiega Filippetti, pur precisando che per le “vere startup innovative” (escludendo le PMI con poca innovazione) questa percentuale scende comunque a un significativo 65%.
Di fronte a queste statistiche, la strategia di mitigazione del rischio diventa fondamentale. “È essenziale fare una selezione professionale metodologica dei progetti,” afferma Filippetti, rivelando che GDV CAPITAL investe solo nel 3-4% dei progetti che riceve. A ciò si aggiunge l’imperativo di diversificare il portafoglio su un numero sufficientemente ampio di startup, per distribuire e contenere il rischio complessivo.
La Bussola della Valutazione: Persone Prima dei Numeri
Dopo anni di esperienza, il Dott. Filippetti ha affinato un modello di valutazione chiaro e distintivo. Il criterio più importante, soprattutto in fase Pre-seed, è senza dubbio il Team e le Persone. “Non ci sono molti numeri o dati all’inizio,” sottolinea. “Sono le persone a rendere possibile lo sviluppo e il successo di un progetto.”
La capacità di “riconoscere persone e talenti” diventa una competenza chiave. Filippetti cerca:
- Track record precedenti: hanno già realizzato progetti, magari con exit positive o esperienze rilevanti?
- Focus e Commitment: i founder sono a tempo pieno, senza distrazioni?
- Entusiasmo, Execution Skills e Capacità di Lavorare in Team: fondamentale evitare i “one man show”.
Sul fronte del progetto, si valuta la validazione del problema identificato (è un problema percepito dagli utenti come importante?) e la validazione numerica della soluzione proposta (i clienti sono disposti a pagare per questa soluzione? C’è un Product Market Fit validato su un test limitato?). In fase Seed, anche una traction iniziale è un segnale importante. Non meno rilevanti sono l’Execution Plan (come e dove verranno spesi i fondi richiesti, scoprendo spesso che le reali necessità sono inferiori alle richieste iniziali) e il potenziale di scalabilità del progetto.
Vantaggi del “Deep Dive” Early-Stage e il Valore dello “Smart Money”
La preferenza di Filippetti per le fasi Pre-seed e Seed, sebbene più rischiose, è dettata dal potenziale di multipli di ritorno significativamente più alti e dalla possibilità di “scoprire” i progetti di grande successo fin dall’inizio. Questa fase richiede meno analisi numerica e molta più capacità di valutare il potenziale delle persone e di pre-validare le soluzioni proposte, concentrandosi sulla domanda fondamentale: “I miei clienti sono disposti a pagare, e quanto, per la soluzione offerta dal mio prodotto/servizio?”. Ciò che distingue l’attività di Business Angel da quella dei Venture Capital è l’investimento di capitali propri unito alle cosiddette “Smart Money”. Filippetti e il suo team partecipano attivamente allo sviluppo delle startup attraverso attività di Advisory, indirizzo strategico/operativo, l’attivazione del proprio Network di conoscenze e, in alcuni casi, la partecipazione al Consiglio di Amministrazione. Questo ruolo attivo è considerato fondamentale, specialmente per gli investimenti più rilevanti, dove la “scommessa” sul progetto è maggiore.