Hai davvero le competenze per essere un manager?

Antonella Villa, business coach e fondatrice di CLO Center
Se ti avessero appena affidato una posizione manageriale rilevante nella tua organizzazione, quali sarebbero le competenze e le capacità che dovresti mettere in campo? Una volta identificate, ti sentiresti di averle davvero a tua disposizione? Quali sono i tuoi pilastri, i tuoi punti di riferimento per sentirti pienamente confidente nel saper “fare bene”, così da esprimere te stesso al meglio e soprattutto, per contribuire al benessere della tua azienda, dei tuoi colleghi, dei tuoi clienti? Queste domande potrebbero sembrarti scomode, in alcuni casi anche schiaccianti, ma rappresentano il punto di partenza per il tuo viaggio da Leader. Il primo pilastro cui affidarti racchiude la conoscenza di sé e la ricerca delle opportunità per mantenere uno sviluppo continuo. In poche parole, la leadership inizia con la consapevolezza di chi sei: cosa ti muove, cosa ti carica, cosa ti da energia e cosa invece te la sottrae? Quanto ti senti aperto rispetto al ricevere dei feedback e quanto sei vulnerabile emotivamente? Come ciò in cui credi interviene nelle tue scelte, nel tuo modo di valutare, nelle rinunce che fai in prima persona o nelle imposizioni che eventualmente eserciti sugli altri?
Conoscere se stessi
Conoscere te stesso e avere una capacità di governo su chi sei e sul tuo universo è una competenza complessa, in costante evoluzione (perché noi stessi lo siamo, tutti!), assolutamente imprescindibile per poter esercitare la tua governance e quella anche sugli altri. La conoscenza personale ha una diretta ricaduta sulla perseveranza, sulla resilienza, sulle capacità sottili attivabili, che realmente possono fare la differenza. Solo sapendo chi sei saprai esattamente – a seconda della circostanza – come agire al meglio. Il secondo e il terzo pilastro riguardano gli altri: com’è per te cooperare con chi ti circonda? Abbracciare prospettive differenti dalla tua, almeno per comprendere un diverso punto di vista, è indispensabile per poter esercitare un ruolo guida, così come lo è promuovere il benessere nell’organizzazione e per farlo occorre comprenderne il bisogno. Cosa accogli e cosa respingi degli altri? Come manifesti la tua accoglienza e il tuo disappunto? Come favorisci l’inclusione e la divergenza? Sai gestire i conflitti?
Gestire le interazioni
La maggior parte delle interazioni avvengono sul piano interpersonale, nella relazione 1 a 1, e spesso incide, in questa relazione anche il tema della gerarchia (l’altro, chiunque esso sia, potrebbe essere un pari livello ma anche un superiore o un subalterno). E’ qui, proprio nel faccia a faccia, che si vede in azione la tua capacità di interazione. E’ nello scambio micro (one to one) che si determina poi la capacità di scambio macro, all’interno dell’organizzazione (one to many). Diverso è relazionarsi in gruppi o team. Sempre più frequente negli ambienti caratterizzati da interdipendenza e complessità. Prova a pensare a come è stato l’ultima volta che hai lavorato con altri ad un progetto, dove tutti sembravano d’accordo: quell’accordo non é mai un caso e se lo hai sperimentato lo sai, hai osservato l’energia, la determinazione e la capacità di chi si è adoperato per produrlo e mantenerlo. Conoscere come promuovere ambienti generativi e inclusivi si riflette sul risultato della cooperazione, sulla performance. Creare connessioni, nutrirle, facilitare la messa a fuoco di obiettivi comporta la capacità di gestione delle dinamiche di potere.
L’analisi
Tutto questo rappresenta il modello al quale le persone si ispirano, mutuano ad esempio nelle situazioni di difficoltà e crisi. Realizzare una Leadership che sia in grado di mettere in campo almeno queste capacità e competenze è un buon inizio. Ti parlerò più avanti di altre caratteristiche – capacità e competenze – che dal mio punto di vista contribuiscono al potenziamento della leadership, alla sua espansione. La buona notizia è che trattandosi di abilità, di conoscenze, di comportamenti sono accessibili e le puoi quindi acquisire attraverso percorsi di crescita manageriale dedicati.
Del resto, è solo con un buon allenamento, che possiamo apprendere la maggior parte delle cose che oggi ancora non sappiamo ed è stato grazie ad un allenamento continuo che abbiamo appreso tutto quello che già facciamo. Quello che farà la differenza sarà la tua tenacia e la tua determinazione, insieme al piacere che genera l’imparare, lo scoprire, il condividere: un viaggio dagli infiniti panorami.
Cosa pensi di quanto ti ho raccontato?
Ti senti di possedere queste caratteristiche?
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