Terremoto nel digitale: l’UE accusa Google, Apple, Meta e Amazon

La Commissione Europea ha annunciato l’avvio di un’ondata di indagini su alcune delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, tra cui Google (controllata da Alphabet), Apple, Meta (ex Facebook) e Amazon. Si tratta delle prime indagini avviate ai sensi del nuovo Digital Markets Act (DMA), la legge europea entrata in vigore di recente per regolare il potere dei giganti digitali. A renderlo noto è ANSA.it che ha ricostruito l’intera vicenda.
Le presunte violazioni sotto esame riguardano principalmente:
- Le pratiche di “steering” e “self-preferencing” negli store e motori di ricerca di Google (Alphabet). La Commissione sospetta che queste limitino la possibilità per gli sviluppatori di app di promuovere offerte alternative e favoriscano i prodotti e servizi di Google.
- Le politiche di “steering” nell’App Store di Apple e la schermata di scelta per Safari. L’obiettivo è verificare se Apple renda effettivamente facile per gli utenti disinstallare app e scegliere alternative predefinite.
- Il modello “pay or consent” di Meta. L’indagine vuole accertare se questo modello rispetti le norme sulla privacy, garantendo agli utenti un adeguato controllo sui propri dati personali.
Oltre a queste, l’inchiesta si estende anche ad Amazon, per la presunta prelazione accordata ai propri prodotti sul suo store, e ad Apple, per la nuova struttura di tariffe per gli app store alternativi, che potrebbe ostacolare la concorrenza. Margrethe Vestager, Vicepresidente Esecutiva della Commissione Europea e responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “Sospettiamo che le soluzioni proposte dalle tre società non siano pienamente conformi al DMA. Ora indagheremo a fondo per garantire mercati digitali aperti e competitivi in Europa”. La Commissione ha inoltre emesso ordini di conservazione dei documenti ad Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft, per acquisire informazioni utili a valutare la loro conformità al DMA.